"La strada che percorriamo" Poesia di Bernard Caruana OP  

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La seguente poesia è stata presentata dal vicario generale della diocesi di Tirana, padre Bernard Caruana, durante la conferenza inaugurale della sesta sessione.

 

La strada che percorriamo 

 

Questa poesia riflette il viaggio emotivo e fisico dei migranti che lasciano le loro case in cerca di sicurezza, dignità e futuro. Inizia con un'immagine di partenza, segnata da perdita, freddo e incertezza, ma anche da una speranza interiore. Mentre i viaggiatori attraversano notti e confini, rimangono inascoltati dal mondo, eppure determinati a trovare un luogo di accoglienza.

La poesia sottolinea che i migranti non sono solo vittime di dolore, ma portatori di storie, cultura e possibilità. Invita all'empatia, ricordandoci che nessuno lascia casa se non spinto da una profonda necessità. Sfida il lettore a rispondere con gentilezza, ospitalità e apertura. Infine, afferma che i migranti non sono "altri", ma un riflesso di tutti noi, uno "specchio" della nostra comune umanità e del nostro futuro.

 

 

Abbiamo impacchettato i nostri sogni in una cassa rotta,

Lasciato indietro, il volto di una madre,

Il vento era freddo, le stelle erano fioche,

Ma la speranza ardeva nel profondo.

Camminavamo attraverso le notti, con scarpe silenziose,

Attraverso i confini e le notizie principali,

Il cielo conosceva i nomi, il mondo li ignorava,

Ma continuavamo a bussare a ogni porta.

Siamo il canto di terre lontane,

Con la terra e le storie nelle nostre mani,

Non persi, ma in movimento con la marea—

Una casa che cerchiamo, non solo per nasconderci.

La strada è lunga, il cammino incerto,

Ma i cuori come il nostro sono fatti per resistere.

Portiamo con noi molto più del nostro dolore:

Trasportiamo i semi nel vento e nella pioggia.

Abbiamo sentito le voci, dolci e forti,

Alcuni si voltarono, altri rimasero fieri,

Ma ogni lingua e ogni pelle

Puoi imparare a lasciare che la luce entri.

E se siamo degli sconosciuti, nella tua strada,

Lascia che la gentilezza sia la prima a salutare.

Perché nessuno lascia la vita che conosce,

A meno che il mondo non abbia detto loro: "Andate".

Quindi quando ci vedi passare,

Non guardare solo con occhi stanchi,

Noi siamo il domani, vecchio e nuovo:

Uno specchio tenuto di fronte a te.

Pubblicato il 5 agosto 2025